30 aprile 2012

Lo stesso civico

Signori, in carrozza. Si parte.
Nel vero senso della parola. Altro ponte, altro giro, altra corsa. Io ed il mio inseparabile trolley rosso (Carpisa, rigido, comprato apposta per entrare nelle misure consentite del bagaglio a mano Easyjet) siamo pronti per una nuova avventura. Ed ancora una volta si ripete il "rito della preparazione": mia e sua.
La mia comprende tutte le operazioni di manutenzione ordinaria della DONNA modello standard (ossia quella senza l'aspetto già photoshoppato come optional) : capelli, mani, piedi, ceretta, maschera viso... in ordine sparso.
La sua, le solite cose che ormai ci saltano dentro da sole: un tot di completi intimi, calze, calzini, beauty, trucchi... il pigiama no, quello resta da lui. E, si sa, quando inizi a lasciare da lui anche il pigiama, è fatta. Siete una coppia. Io e lui siamo una "coppia" ormai da un bel po'. Incredibile. E, cosa ancor più incredibile,  mi piace. Inizia a piacermi anche troppo, più di quanto avrei mai pensato o osato immaginare.


Questa volta però non inizia solo un semplice "altro giro"... sono elettrizzata! C'è aria di nuovi inizi, nuovi incontri, nuove esperienze... nuove ere geologiche!
Tanto per cominciare presto vedrò parecchie di queste mie compagne d'avventura... le Gherls!
Cacchio, se non fossi così etero potrei essere fraintesa se dico che io AMO LE DONNE! E con queste donnine qua, io... io vorrei proprio viverci insieme, ecco.
Momento. Non-proprio-insieme-insieme-nella-stessa-casa, perchè, per quanto io le adori, poi so già che tempo una settimana e volerebbero plateaux... o come minimo ci prenderemmo per le ciocche, lisce, ricce, bionde, rosse o more che siano.
Diciamo che ci vivrei nello stesso condominio. Ecco, sì. Nella stessa rampa di scale... sai che seratine ci faremmo! Me lo vedo già quel condominio. Un tripudio di vasi di fiori nei pianerottoli... piante di limoni, aloe, basilico, rose e lillà...

Pomeriggi di tazze di the, tisane alla betulla, tazzine da caffè... e cioccolata. Soprattutto in certi giorni del mese. E qui (apriti cielo) ci sincronizzeremmo tutte in un attimo. Roba che il postino quando passa a consegnare la posta si deve fare il segno della croce e munirsi di casco, paracolpi e divisa imbottita.
E poi sarebbe tutto un "Cummà, com'è che la facevi la lasagna?" "Ohy, domani sera mi fai i capelli?" "Dài entra che intanto ci facciamo un aperitivo..." "Ma che ti sei comprata ieri? oh, pheeco, questo me lo presti per il mio weekend romantico!" "No, tesoro tu ti DEVI comprare un pigiamino sexy, basta cu sto Tezenis!"  "Sì, sì, ma voi stasera uscite che i bimbi ve li tengo io!"...

Insomma, sarebbe fantastico. La vita, con queste DONNE qui, sarebbe più allegra, colorata.

Ma tanto, lo scoprirete presto.



24 aprile 2012

Principesse si nasce

Sono nata Principessa. Io ero Biancaneve. Ero  Cenerentola. Ero la Bella addormentata nel bosco.
Aspettavo il Principe Azzurro finché non ho preso il righello e ho deciso di costruire il mio futuro.
Sola, dipendente dei miei sogni, vago a testa alta per il mondo.
Vesto i panni di Carrie o di Amelie a seconda dell'umore e dell'Amore.
Attendo il lieto fine della mia vita sempre un passo avanti!


21 aprile 2012

Il mio nome

Ci ho pensato un po' su, a trovare un nome per il blog.

Da spettacolare logorroica egocentrica, non sapevo come chiamarmi, dovevo trovare un nome che racchiudesse in sé tutte le cose che sono.
Sono una ragioniera, che poi è diventata stilista, che poi è diventata impiegata commerciale un po' speciale.
Dai 25 ai 32 anni ho girato il mondo.. e di questi giri sicuramente vi racconterò.
Poi all'improvviso.. insieme all'amore, mi è piombata addosso anche la paura di viaggiare.
A dirla tutta era il terrore di perdere qualcosa, qualcuno, la persona nuova che stavo diventando.

Poi, per una somma di rocamboleschi motivi (anche questi, vi racconterò), ho cambiato lavoro.
Ho deciso di fare un passo indietro, per il mio bene, e per dedicarmi un po' di più al mio uomo, e al mio bassotto.
Un salto, all'indietro, nel vuoto.
Col senno di poi.. sono stata proprio una gran cula, a fare questo salto.
Una delle cose migliori che mi poteva capitare!



Dai 25 ai 29 anni, però, in sovrapposizione all'esaltazione del girare il mondo, fare un lavoro massacrante ma pieno di soddisfazioni, ho anche perso entrambi i miei genitori.
All'improvviso mia madre, dopo grandi sofferenze mio padre.
Legnate sui denti che non pensavo potessero capitarmi, almeno.. non così presto, non così in fretta.

Ho preso tante botte, nella mia vita, e tante altre ne prenderò.
Ma so incassare, so incassare molto bene, e ricambiare con gli interessi al momento opportuno.

Quel che non uccide, fortifica. Diceva qualcuno ( si si, lo diceva Kanye West... tra gli altri!)

E così ho scelto.
The Iron Lady.
La donna di ferro.

Una persona che fa il possibile sempre per essere forte, o quantomeno per risultare agli occhi degli altri come tale.
Mi piace pensare di essere una sorta di base, un porto sicuro, una persona a cui affidarsi sempre, in momenti di difficoltà.

Faticoso, da morire, si.
Tanto forte posso sembrare, tanto fragile risulto essere davvero, in certi frangenti della mia vita.

Ma questo, resterà il nostro piccolo segreto.
Ssssst.

Il movimento della donna

Ho visto donne che voi umani non potreste immaginarvi e non mi trovavo al largo dei bastioni di Orione, ero seduta in salotto, concentratissima. 
Volevo vincere una partita a scacchi contro mio padre, ma le mie strategie si sono aggrovigliate quando ho iniziato a fissare la donna sulla scacchiera.
E' il pezzo più potente, il suo campo d'azione è superiore a quello di ogni altro elemento. 
Ne ero consapevole? 
Può spostarsi in tutte le direzioni e di un numero qualsiasi di caselle. 
Questa libertà di movimento non le impedisce di combinare dei gran casini, ma potevo usarla per arrivare velocemente alla vittoria: 
"La faccio scivolare tra i pedoni con determinazione, poche mosse e conquisto già uno scacco! Diabolica Menguez!"
Per la cronaca ho perso. 


Tutta impegnata com' ero a fare analogie tra la donna, regina degli scacchi e la donna, essere umano, ad un certo punto l'ho pure scambiata per il re... 

Brava Menguez non ti sfugge niente!


20 aprile 2012

Devo proprio?

Devo scrivere una presentazione?


E' strettamente necessario?


Sono La Cozza.


Basta?


No?


Sono cinica, stronza, disillusa, acida, egocentrica, esibizionista, irritante, petulante, incazzosa, irriverente, antipatica, contraddittoria (ma comunque ho sempre ragione), presuntuosa e permalosa.




Ora basta?


Sapete il peggio di me, penso che basti. Sì.

Io sono il "Grinch del lieto fine", sono la strega cattiva che rovina i "saremo felici e contenti", sono la bacchetta magica della realtà che fa svanire in una bolla di sapone i vostri sogni fanciulleschi di principi azzurri con sorrisi ebeti che scorrazzano con voi su prati fioriti mentre voi "vispe terese" rincorrete farfalline.


Vi aprirò gli occhi. E se non bastasse, non ho paura ad aprirvi anche altro. Tutti avvisati.



Vee, come se fosse facile.

Ei ciao, sono la Vee. 


Non un numero, non un nome, solo una lettera. 
Scritta per esteso, giusto per farvi capire con chi avete a che fare: una logorroica, anche nel nome. 
Cosa sono è già un po' più difficile, proviamo così: 
avete mai pensato a una vostra eventuale reincarnazione editoriale?




Io sì, e mi rendo sempre più conto di assomigliare a un libro parlante...avete presente? Uno di quei libri, generalmente per bambini, con le scritte grosse in copertina, che si pubblicizzano già un po' da soli, che quasi svelano tutto il loro contenuto in quattro grosse immagini colorate. 
E' molto facile fermarsi alla copertina.
Si crede di conoscermi solo perchè il mio contenuto sembra scontato. In realtà la Vee la trovereste nello scaffale dei saggi, un libro pieno di riflessioni, una scrittura chiara, semplice, realistica. In brossura, con una copertina che non dia troppo nell'occhio, ma con un titolo particolare. Tanto particolare da farvi prendere in mano il libro, leggerne la recensione (breve, ma solo perchè scritta da terzi) e lasciarvi un dubbio: acquistarlo o risparmiare quei soldi per una birra con gli amici...soprattutto se siete a fine mese. I "temerari" a cui piacciono le sfide probabilmente lo comprerebbero, ma per ora ancora nessuno che l'abbia finito o davvero capito. Alcuni ci hanno messo anni per arrivare alla metà, altri ogni tanto leggono qualche capitolo, uno alla volta, in ordine sparso (in quanto saggio, non è un'ipotesi così stramba), oppure leggendo solo le parole chiave, distrattamente,  ...in svariate altre occasioni addirittura arrivati ad un certo punto, il libro è stato chiuso, all'improvviso, e relegato lì, nello scaffale, come un supporto in più per la polvere. 
Ma la Vee non è fatta per la polvere. 
E questo cercherò di mostrarvelo, vostro malgrado, con il tempo. 


Dicevamo, logorroica... 


E voi? Che libro siete?

Ce n'è abbastanza per tutti

Ecco ci siamo, il momento è giunto!
Scrivo anche io in un blog!
Ma come è possibile?
Io sono quella del tutto all'ultimo minuto: -'sbrigatiiiiiiii!' -'ufffff, che fretta c'è?' è il leitmotiv della mia vita.
Decisioni rimandate e prese poi in cinque minuti con inevitabili, e a volte disastrose, conseguenze.

Chi sono io?
E' facile, sono una pigra nata stanca ma col cuore indomito, sono quella che sogna di passeggiare sul red carpet con un abito di Gucci taglia 38 al braccio di un attore fisicato molto più giovane di me, e nel frattempo si ingozza con un bel paninazzo farcitissimo con salame e provoletta e pensa sempre: 'dai su questo è l'ultimo panino che mangio, d'ora in poi solo insalatone!Minchia se però questo è l'ultimo panino adesso mi ci metto anche un po' di mozzarella e magari due carciofini sott'olio, tanto è l'ultimo!' e non vi sto a tediare col numero dei 'panini definitivi' della mia giornata!

Sono una moglie che odia e ama suo marito in percentuali identiche e proprio per questo ogni tanto alza gli occhi al cielo ed esclama tutto d'un fiato: 'machicazzmelaffattàffà?!'

Sono una madre di due maschi piccoli (7 e 5 anni) che mi hanno aperto la finestra sul mondo reale, che mi hanno fatto diventare pragmatica e che ogni tanto mi fanno alzare dal mio divano per preparargli dei panini per nulla definitivi.

A grandi linee io sono così, ma poiché sono tanta, tantissima fuori, sono parecchia pure dentro e quindi ce n'è abbastanza per tutti e avanza pure!

La K.

Eccoci qui.. in questo blog-bordello costituito da 11, dico 11! DONNE!! avete presente il caos?!


Donna (fonte wikipedia) : essere umano adulto di genere femminile. Si distingue dalla femmina prepubere, che può essere chiamata, a seconda dell'età, ragazza, fanciulla o bambina, e dall'altro sesso della specie, l'uomo.
Sarà forse quel cacchio di cromosoma X che fa la differenza, una gambettina in più che ha generato mille mila tentativi di definirci (peraltro ampiamente riscontrabili in testi di canzoni orsù citati dalla mia socia La Saki).
Devo dire che i risultati son scarsi.
Forse un giorno, dopo anni di vicende e esperienze descritte in questo blog otterremo una mega definizione del genere. maybe. (o almeno ci proviamo...)


Quindi, si aprano le danze, questo è il mio abstract, io sono La K. piacere di conoscervi.

19 aprile 2012

La ragazza con la valigia

"Che poi io manco ci volevo venire qui."
Questo il mio ultimo commento. Poi ho preso un aereo, non uno qualsiasi ma, quell'aereo. Un'ora più tardi ero a FCO. 
No, non (San) Francisco. FCO. Come Fiumicino.


Ah quanto adoro gli inizi in medias res.
Le intro mi mettono in crisi e, per deformazione professionale, soffro la sindrome da foglio bianco.


Pugliese per natali (pasque e ferragosti), veneta per caso, romana per passione. 
Mi divido tra sud, nord e centro. 
Possiedo cinque spazzolini, sparsi in cinque bagni, in cinque appartamenti, di cinque città diverse. 
Più che "No Man's Land", direi "No Land's Woman".




Il posto in cui vivo, faccio ciò che amo e trascorro la maggior parte del mio tempo, è la libertà acquisita.
Frutto di una mia scelta. 
E qualche volta, passeggiando tra le vie di questa città, sento ancora quel formicolio di eccitazione in fondo allo stomaco, che sale e arriva fino alla bocca sottoforma di sorriso ebete. 
La sensazione che, ovunque vada, su qualsiasi letto dorma e in qualsiasi bagno mi possa lavare i denti, mi riporta qui. 
La città del tempo e del caos. In cui adoro calarmi, osservare e narrarne le (dis)avventure.
Le vedo e le racconto così, senza zucchero. Senza indorare la pillola. Senza romanticherie e senza grassi aggiunti.
- Cornetto integrale al miele, grazie.
- Capo, portaje un po' sto cornetto alla ragazza c'a valigia.
Ecco.

Storia di una Pupa che si crede moscerina.

Cresciuta a bolle di sapone e favolette, 
nutrita di buona educazione e sensi di colpa,
mi accorsi un giorno che non ero diventata me, ma un'altra. 
Ero un' insopportabile grigia insettina della specie Bravaragazzholys.
Quel giorno, tremando, qualcosa mi aveva liberata. 
Il barattolo di vetro era stato aperto. E io, l'insetto, prima di uscire ci pensai un po'. 
Dopo i primi attimi di terrore e di incertezza, imparai che l'aria fresca mi piaceva. 
E dopo aver schivato diversi parabrezza, iniziai a prendere le misure della città e dei suoi abitanti. 
Presi la patente ed indossai delle ali nuove.  A pois. 
Oh, ci ho così preso gusto che non ho più smesso.
E così ora svolazzo, e mi piace, mi garba, me gusta. 
Mi guardo intorno e vado dove mi va. 
Wikipedia insegna: "Quattro sono i principali stadi di un ciclo vitale di una farfalla: uovo, bruco, pupa e adulto."
Io oggi sono la Pupa. E mi diverto finchè posso. 
"Sensazione di sollievo, di benessere, il desiderio unico e urgente di vivere, insidiosa euforia, dolce pazzia: la rondinella liberata batteva le ali, pronta a prendere il volo alla scoperta del mondo. (...) e dietro la vivacità smodata, dietro la febbre della festa e dell'amoreggiare, riuscì a cogliere l'animo fermo, la decisione ormai presa - non c'era dubbio, aveva proclamato l'indipendenza."
Jorge Amado 

 (farfalle, rondinelle, lo so. è un mix eterogeneo. ma so che non starete lì a sottilizzare sul tipo di volatile.) 


Chi ha detto che la presentazione è d'obbligo? Io.

Liss.
La primogenita. Scrive il suo nome e legge le insegne prima del tempo. Compita, assennata.
I suoi giochi coinvolgono talmente tante voci che ha il bisogno di sentirne almeno un'altra. Gliene arrivano due, uguali.
Fa il nido ovunque per sentirsi a suo agio, ma non cerca mai rametti troppo grandi e si sistema lì, ben in alto ed in fondo.
La strada spianata, "signora, sua figlia è brava, deve fare il classico". Ma la mano scrive disegni, lascia il nido e, prepotente, prende il posto in prima fila, sotto lo schermo.

Curl.
La liberata. Il liceo artistico è la sua Gerusalemme. Eccessiva, dissennata.
I suoi sono giochi di ruolo, sperimenta le tante voci che sono ancora dentro di sè. Eppure trova un nido, ed è ancora suo, a volte troppo grande, a volte troppo stretto, ma ancora in alto ed in fondo.
Si vede inginocchiata a disegnare madonne.
"Signora, sua figlia è brava, deve fare architettura".

Liss.


Le donne hanno i capelli mossi da dentro. Le acconciature sono negli occhi di chi le guarda.

La mia maturità: Liss&Curl.

http://www.youtube.com/watch?v=PIb6AZdTr-A&ob=av3e

18 aprile 2012

Pronto, prova?!

Dalla costola di Adamo con furore, con molto furore.
Con  quel fuoco che ci contraddistingue, ogni volta che ci mettiamo in testa di fare qualcosa.
Che sia imparare a cucinare, cucire, cantare (per qualcuno o per se stesse?)
siamo testarde.

E dolcemente complicate.
Amiche di sempre.
Può darsi che io non sappia cosa dico.
Oltre le gambe c'è di più.


Mai avuta questa caparbietà fine a se stessa.
Non sono mai neppure stata capace di tenere un diario.
Di comprarlo si.
Di sceglierlo, corteggiarlo, annusarlo e, immancabilmente, perdere le chiavi.
Ho collezionato almeno una decina di prime pagine vergate minuziosamente,
in cui caratteri precisi preannunciavano un'amicizia fraterna morta di stipsi alla pagina successiva.
E allora si aprano le danze, senza pretese.
Con quello che amiamo di più.
Perchè infondo, ragazze, vogliamo solo divertirci.