
Ma devo darvi una delusione, gente: in amicizia di regole ce ne sono
eccome. Ed io di regole me ne intendo, d’altronde, ho studiato Legge!
Tra amiche saranno regole non scritte, non
dette, forse nemmeno pensate. Ma chiare, molto chiare. Nell’insieme, per
deformazione professionale la chiamerei “deontologia”.
Regola n.1
“Oh, ma certo Patty, vuoi che non mi ricordi che nell’estate del ’96 hai tradito Dario con Conan, Manolo e
Raphael … figurati! Dicevo solo che eravate una bellissima coppia… esteticamente!"
Regola n. 2
Vietata la concorrenza sleale.
Che, tradotto si può anche definire: non
potete farvi il ragazzo della vostra amica. Ma nemmeno quello che le piace.
Ma nemmeno quello che non le piace
però la corteggia … insomma, come diceva il nostro amato Johnny a Baby, in
Dirty Dancing : “questo è il mio spazio,
quello è il tuo spazio”. Ergo, nessun uomo che si trovi nel suo spazio può
entrare nel vostro. (parlo di spazi, non badate ai doppi sensi… o forse sì.)

E non ci sono obiezioni che tengano, Vostro Onore. Il fatto che lei
(la vostra amica) sia sposata con prole e lui (l’angelo) l’aveva conosciuto in
colonia alle medie, non vi giustifica. Solo al pensiero di vedervi insieme
avvinghiati, le parte la bile e le esce il sangue dal naso. Perché lui è
territorio suo. (ricordate? Tuospazio miospazio? ecco.) Mollate l’osso.
Regola n. 3
Nessuno la può giudicare (nemmeno tu), altrimenti detto: l’amica dev’essere
super partes.
Non importa quale nefandezza abbia commesso, non importa quanto lei
stessa si senta meschina e colpevole, la propria amica non si giudica M A I. Si
consiglia, si rassicura, le si esprime il proprio parere, a volte la si può rimproverare (ad esempio…se lei ci ricasca per l’ottantesima volta con lo stesso tipo che sappiamo già che la snobberà di nuovo per tornare dalla moglie), ma mai
giudicare. Siamo umani, siamo deboli e siamo schiavi degli istinti più bassi …
c’è una giuria intera là fuori pronta a sparare sentenze. L’amica è il rifugio
sicuro. È il gradino quando giochi a rialzo. È l’abito stile impero, che mette
in risalto i pregi e nasconde i difetti agli occhi del mondo.
Prestito d’onore.
Della serie: Quella pochette
super fashion che hai comprato a Londra starebbe da dio con l’abito che avrò al
matrimonio di Giusy… me la presti? In genere la risposta è “MA CEEEERTO! Volevo
proportelo io!!” (Vedi perché si chiamano amiche… sono stupende!)
Ma ci sono anche
quelle che non prestano mai neanche un elastico per capelli. E ci sta. È legittimo,
sappiatelo. Quindi non ve la prendete, ognuno ha le sue fisse. Poi magari
chiedetevi se l’ultima volta che vi hanno prestato un giubbotto non l’avete “per
caso” riportato indietro con un buco di sigaretta, magari.
Sempre se l’avete riportato.
Quindi qui, regolatevi in base alle paranoie altrui e alla vostra cura
delle cose, e vedrete che nessuno si farà male.
Regola n. 5
Autonomia del rapporto
Questa è una regola a cui tengo particolarmente. Libertà. Assenza di
legami. Siamo amiche sì, mica fidanzate. Posso essere promiscua. Vedere chi
voglio, sentire chi voglio e quando voglio.
Posso farmene quante ne voglio, di
amiche.
Posso presentarle fra loro o meno. Posso uscirci a cena o andarci in vacanza.
Posso non chiamarle se non ne ho voglia, posso averne una per le serate folli, una per le confidenze hot, una per i problemi di cuore e una per tutte le stagioni. Io ne ho un milione. Tutte fantastiche in modi differenti e sgargianti. Non potrei fare a meno di nessuna di loro. E guai a chi me le tocca. Alcune le ho vicine, a portata di autobus; altre lontane ma più presenti che mai. Alcune le conosco da sempre, altre le ho incontrate strada facendo, con alcune ci siamo avvicinate e con altre allontanate, momentaneamente … ma nulla vieta che ci si possa ritrovare, al momento giusto.

Posso presentarle fra loro o meno. Posso uscirci a cena o andarci in vacanza.
Posso non chiamarle se non ne ho voglia, posso averne una per le serate folli, una per le confidenze hot, una per i problemi di cuore e una per tutte le stagioni. Io ne ho un milione. Tutte fantastiche in modi differenti e sgargianti. Non potrei fare a meno di nessuna di loro. E guai a chi me le tocca. Alcune le ho vicine, a portata di autobus; altre lontane ma più presenti che mai. Alcune le conosco da sempre, altre le ho incontrate strada facendo, con alcune ci siamo avvicinate e con altre allontanate, momentaneamente … ma nulla vieta che ci si possa ritrovare, al momento giusto.
La regola delle regole è che la mia porta è sempre aperta: il mio regolamento di condominio è differente.
La Flor