7 giugno 2012

Strike a note?

Posticipare. Fare una cosa dopo il suo tempo.
Rimandare a quando una cosa che potevo fare oggi?

Quelli della mattina, sono i sogni più vividi, quelli che quasi ci stai così bene dentro che vorresti, dal sogno, allungare una mano e regolare la sveglia sul mai.

Sogno case labirintiche eppure perfettamente e armoniosamente distribuite e funzionali, bianche, senza macchie di singolari richieste; si dispiegano su colli, scogliere, quartieri di città ancora da vedere.

Con gli occhi ancora semi chiusi per paura che la luce le contamini, le impressiono su un post-it, come su una pellicola, pochi segni per ricordarmi gli spazi.

Entra la luce, sospinge i gesti quotidiani e mi è subito chiaro che questa sarà una di quelle giornate.

Scorro la lista delle cose da fare, con determinazione;
non mi servirà certo un altro post-it per ricordarle.

Chiamare il serramentista.
Detersivo per la lavatrice.


Con lo sbuffo di dentifricio sulla maglia, i boccoli cadenti per lo scirocco e il piglio di chi ha poca voglia di fare, oggi, vado.

Inviare il layout degli impianti all'ingegnere.
Bagnoschiuma.


L'unica cosa al suo posto oggi è la testa, per aria.
Mi sforzo di ricomporre in una sequenza logica le immagini della casa sognata; sono Arianna che ripercorre con gli occhi il filo del mio sogno labirintico.
E' il sogno stesso, il Minotauro, che mi rapisce per l'intera giornata.
E penso che vorrei avere sotto la penna quel post-it, per aggiungere particolari che già sfuggono.

Scegliere i colori per la facciata.
Latte, 2 litri.


Quando nemmeno Perseo riesce più a seguire il filo dei miei discorsi distratti, con il piglio di chi ha fatto, anche oggi, torno.

Gli infissi, la mail, i provini, il detersivo, il bagnoschiuma, il latte.
Si sono tutti scollati dai pensieri come quel post-it dal muro.
La prossima volta forse dovrò chiuderli in una delle stanze di quella casa bianca, nel foglio giallo.

La prossima volta, ricordamelo.

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