25 luglio 2012

La regola dell’amica (non sbaglia mai)


Bene, fin qui è tutto chiaro.  In quest’analisi abbiamo concluso che non esistono leggi in amore, come è stato egregiamente raccontato dalle mie colleghe bloggers.

Ma devo darvi una delusione, gente: in amicizia di regole ce ne sono eccome. Ed io di regole me ne intendo, d’altronde, ho studiato Legge!
Tra amiche saranno regole non scritte, non dette, forse nemmeno pensate. Ma chiare, molto chiare. Nell’insieme, per deformazione professionale la chiamerei “deontologia”.

La deontologia professionale consiste nell'insieme delle regole comportamentali, il cosiddetto "codice etico", che si riferisce in questo caso a una determinata categoria professionale.

Ora, ce ne sarebbero mille… tra cui quella -scontata- che non si abbandona mai un’amica nel momento del bisogno (e non parlo del solito luogo comune che vuole che noi donne si vada sempre in bagno insieme, ormai ci hanno sgamate gherls, lo sanno che è per spettegolare sulle altre, o sugli uomini di turno) ma mi limiterò ad elencarne 5, senza un criterio preciso. Mi viene così. O c’è una regola anche per questo?

Regola n.1
 Innanzitutto, ça va sans dire, c’è il famoso segreto professionale. Macchè, mica quello del medico o, appunto, dell’avvocato. Neanche quello del confessore può competere in quanto a segretezza. Di più stretto forse c’è solo quello di Stato… ma che dico, quello di Fatima. Quando un’amica mi confida un segreto, per me è già dimenticato, per non correre il rischio di farmelo uscire fuori per sbaglio. Tanto che a volte me lo dimentico sul serio e mi faccio gustosissime e spassosissime figuracce. 
“Oh, ma certo Patty, vuoi che non mi ricordi che nell’estate del ’96 hai tradito Dario con Conan, Manolo e Raphael … figurati! Dicevo solo che eravate una bellissima coppia… esteticamente!"

Regola n. 2 
Vietata la concorrenza sleale. Che, tradotto si può anche definire: non potete farvi il ragazzo della vostra amica. Ma nemmeno quello che le piace. Ma nemmeno quello che non le piace però la corteggia … insomma, come diceva il nostro amato Johnny a Baby, in Dirty Dancing : questo è il mio spazio, quello è il tuo spazio. Ergo, nessun uomo che si trovi nel suo spazio può entrare nel vostro. (parlo di spazi, non badate ai doppi sensi… o forse sì.) 
Un secondo comma di questa regola riguarda la concorrenza c.d. “retroattiva”. Ossia: non si guardano nemmeno gli ex delle vostre amiche. Pure se sono stati la classica avventura estiva, i maschi di una notte di mezza estate … insomma toglieteveli dalla testa tutti, pure le botte e via. Non si fa. Pussate via. Stare alla larga. Sciò. (cit. zio Paperone) Fate conto che siano asessuati come gli angeli. Sì, angeli con due SPALLE così. Ma asessuati.
E non ci sono obiezioni che tengano, Vostro Onore. Il fatto che lei (la vostra amica) sia sposata con prole e lui (l’angelo) l’aveva conosciuto in colonia alle medie, non vi giustifica. Solo al pensiero di vedervi insieme avvinghiati, le parte la bile e le esce il sangue dal naso. Perché lui è territorio suo. (ricordate? Tuospazio miospazio? ecco.) Mollate l’osso.

Regola n. 3
Nessuno la può giudicare (nemmeno tu), altrimenti detto: l’amica dev’essere super partes.
Non importa quale nefandezza abbia commesso, non importa quanto lei stessa si senta meschina e colpevole, la propria amica non si giudica M A I. Si consiglia, si rassicura, le si esprime il proprio parere, a volte la si può rimproverare (ad esempio…se lei ci ricasca per l’ottantesima volta con lo stesso tipo che sappiamo già che la snobberà di nuovo per tornare dalla moglie), ma mai giudicare. Siamo umani, siamo deboli e siamo schiavi degli istinti più bassi … c’è una giuria intera là fuori pronta a sparare sentenze. L’amica è il rifugio sicuro. È il gradino quando giochi a rialzo. È l’abito stile impero, che mette in risalto i pregi e nasconde i difetti agli occhi del mondo.

Regola n. 4 
Prestito d’onore. 
Della serie: Quella pochette super fashion che hai comprato a Londra starebbe da dio con l’abito che avrò al matrimonio di Giusy… me la presti? In genere la risposta è “MA CEEEERTO! Volevo proportelo io!!” (Vedi perché si chiamano amiche… sono stupende!) 
Ma ci sono anche quelle che non prestano mai neanche un elastico per capelli. E ci sta. È legittimo, sappiatelo. Quindi non ve la prendete, ognuno ha le sue fisse. Poi magari chiedetevi se l’ultima volta che vi hanno prestato un giubbotto non l’avete “per caso” riportato indietro con un buco di sigaretta, magari.
Sempre se l’avete riportato.
Quindi qui, regolatevi in base alle paranoie altrui e alla vostra cura delle cose, e vedrete che nessuno si farà male.

Regola n. 5 
Autonomia del rapporto
Questa è una regola a cui tengo particolarmente. Libertà. Assenza di legami. Siamo amiche sì, mica fidanzate. Posso essere promiscua. Vedere chi voglio, sentire chi voglio e quando voglio.
Posso farmene quante ne voglio, di amiche.
Posso presentarle fra loro o meno. Posso uscirci a cena o andarci in vacanza.
Posso non chiamarle se non ne ho voglia, posso averne una per le serate folli, una per le confidenze hot, una per i problemi di cuore e una per tutte le stagioni. Io ne ho un milione. Tutte fantastiche in modi differenti e sgargianti. Non potrei fare a meno di nessuna di loro. E guai a chi me le tocca. Alcune le ho vicine, a portata di autobus; altre lontane ma più presenti che mai. Alcune le conosco da sempre, altre le ho incontrate strada facendo, con alcune ci siamo avvicinate e con altre allontanate, momentaneamente … ma nulla vieta che ci si possa ritrovare, al momento giusto.
La regola delle regole è che la mia porta è sempre aperta: il mio regolamento di condominio è differente.
La Flor 






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