28 novembre 2012

Le tue nelle mie

Ricerco quelle sensazioni con le mie, ma non è la stessa cosa.
Non posso darmi ciò che tu mi hai dato.
Niente può.
Perché scoprirti per me è stato come palesare l'ovvio. Perché tu invece mi hai scoperta come se io fossi stata l'America, e tu Colombo.
Prima che le tue mani mi percorressero, io non sapevo come ero fatta. Non conoscevo il mio corpo. Quasi come se finora lo avessi tenuto in affitto. Quasi come se non lo avessi mai abitato.
E le mie mani su di te invece sembravano conoscere già ogni piega, ogni strada da percorrere. 


Erano le mie che ti hanno voluto. Eppure erano loro sorprese e meravigliate. Mentre le tue erano esploratrici curiose di nuovi territori, che con intuito infallibile si orientavano senza mai perdersi.

Adesso vorrei che fossero qui, che mi accarezzassero i capelli mentre sprofondo tra i pensieri. Anzi, vorrei che si aggrappassero proprio ai miei capelli, per tenermi qui, per evitare che mi perda, o che cada nei miei baratri di tristezza. Vorrei che si aggrappassero ai miei fianchi, per stringermi a te. Vorrei che prendessero le mie, per portarmi avanti quando io ho paura di fare anche un solo passo.
Vorrei guardarle, le tue nelle mie, e non riuscire più a distinguerle.


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