18 gennaio 2013

In MANIcomio ci finisco doMANI


Ho cazzeggiato, è vero.
Ora sto correndo più veloce della luce per recuperare.
Non basta, non può bastare. Qui nessuno aspetta.
30 anni.
Una quasi laurea, un quasi marito, una quasi casa, tre quasi lavori.

Quasi laurea.
Mancano 7 esami, i più tosti ( ebbene sì, sono un'idiota).
Problemi di salute alla base del ritardo (e ci sta).
Cazzeggio allo stato brado: causa del mancato conseguimento del "tantoagognatoquantoinutile" titolo di studio (e non ci sta).
Quasi marito.
Mi farà la proposta ufficiale quando il "tantoagognatoquantoinutile" titolo di studio arriverà.
Quasi casa.
Eternamente in affitto, ma a me, con un part-time e due lavoretti, un mutuo chi lo fa??
Tre quasi lavori.
Commessa part-time, trenta ore in un negozio con la scadenza scritta in vetrina al posto dell'orario d'apertura.
Cameriera in un locale notturno con contratto a chiamata.
Animatrice alle feste per bambini in nero (la paga, non il dress-code dei bimbi).
Un sacco choosy proprio.
In tutto questo, nel mio infinito tempo libero, studio (ma seria seria davvero!)

Alzo le mani, mi arrendo.
Sto impazzendo.
Arriva la camicia di forza.
Carina però, è in tinta con il mio meraviglioso smalto bianco di Yves Saint Laurent (Blanc Symbolist).

Ma chi voglio prendere in giro?
No che non mi arrendo, non è da me.
La mano  del mio amore che mi sfiora in una carezza.
Le manine  di mio nipote strette in piccoli pugni per ribadire il suo dissenso.
La manona  di mio padre così grande perchè sono sessant'anni che lavora.
Attraverso queste mani si rinnova ogni giorno la mia passione per la vita.
No che non mi arrendo, oggi non mi arrendo.
In manicomio forse ci finisco, ma domani.

Elluccia

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