7 maggio 2012

A quattr'occhi

Credo di dovermi abituare all’idea che ho bisogno di un paio di occhiali.
Non sono una guardona ma  guardare le  persone, guardare  intensamente le persone mi è sempre piaciuto.
Direi quasi fissarle.
Direi che è quasi un hobby!
Rimango affascinata dai visi vissuti, da mani che si muovono, da vestiti più o meno appariscenti o da capigliature che sembrano posticce sul viso di chi le porta. Mi incantano le DONNE attempate col rossetto rosso e la borsa della spesa. Le ragazzine quindicenni che escono in autobus il sabato pomeriggio. I professori col cappotto liso l’occhiale tenuto insieme con lo scotch e la borsa di pelle. Guardandoli la mia testa fantastica sulle loro vite e scrive un veloce racconto su di loro. Ovviamente non sfuggono ai miei sguardi gli aitanti giovanotti che si aggirano per la città. Con loro capita che nasca un fine gioco di “guardo non guardo”. Il tutto fine a se stesso. Ho sempre avvistato da lontano i miei compagni di gioco e avvicinandomi mi son sempre resa conto di avere occhio fine nell’individuare l’avversario giusto.  
Oggi mentre uscivo da lavoro ho intravisto da lontano un ragazzo che sembrava potesse permettermi di passare piacevolmente quei 5 minuti canonici che avevo a disposizione per fare il mio giochino. Mi avvicino per vedere meglio. Niente. Sfuocato.
Devo andare più vicino.
Cazzo è brutto.
Non sono più la lince di una volta.

2 commenti:

stancaMe ha detto...

porca miseria che delusione...

Anonimo ha detto...

non ci sono piu' le linci di una volta!!!